MALATTIA

Sintomi

La demenza è una patologia neurologica degenerativa progressiva che conduce a un
deterioramento delle funzioni cognitive, emotive e intellettive in generale,
fino a una modificazione comportamentale e di personalità. Infatti, i sintomi cognitivi
sono accompagnati il più delle volte da sintomi psichici (quali ansia, depressione,
ideazione delirante e allucinazione) e da una progressiva alterazione dello stato funzionale.
La malattia di Alzheimer è la più comune causa di demenza. Tra le altre ci sono la demenza
vascolare, la demenza a corpi di Lewy e la demenza frontotemporale.                                               

                       
                       

Fasi

1.    Fase iniziale (Demenza Lieve – dai 2 ai 4 anni): è caratterizzata da disturbi di memoria.
La perdita progressiva della memoria, soprattutto quella a breve termine, può interferire con il normale
svolgimento degli impegni quotidiani.  Il soggetto ha difficoltà ad orientarsi nello spazio e nel tempo.
Anche il linguaggio inizia a essere compromesso: compaiono difficoltà a produrre frasi adeguate a supportare
il pensiero e compare l’incapacità a "trovare la parola giusta". L’umore può divenire più depresso a seguito
della consapevolezza della propria progressiva disabilità, oppure aggressivo e ansioso.

 2.    Fase intermedia (Demenza Moderata – dai 2 ai 10 anni):
 è la fase temporalmente più duratura ed è caratterizzata da un
 aggravamento dei sintomi presentati nella fase precedente.
 In questo stadio la necessità di supervisione e assistenza nelle attività quotidiane si fa più urgente,
 il paziente tende a trascurare il proprio aspetto, la propria dieta e le attività quotidiane; le alterazioni
 del tono dell’umore e del comportamento divengono più rilevanti.
                      
3.    Fase Finale (Demenza Grave – durata media 3 anni):
è la fase terminale della malattia durante la quale la persona non è più in grado di auto-sostenirsi,
ossia non sono più autonomi nelle attività di vita quotidiana. E' caratterizzata da una perdita totale
della capacità linguistiche in produzione e in comprensione.
Il soggetto perde le capacità mnestiche sia a breve che a lungo termine.
Il movimento è ormai totalmente compromesso fino all'allettamento.                       

                      
                       

CONSIGLI  TERAPEUTICI


Diversi studi hanno dimostrato benefici maggiori a livello cognitivo quando il trattamento
farmacologico viene associato ad un trattamento non-farmacologico (Onder et al., 2005; Matsuda, 2007).

Negli ultimi anni i trattamenti non-farmacologici nell’ambito di patologie  degenerative hanno
riscontrato maggiori approvazioni in ambito sanitario, rispetto al  passato.

La ROT (Terapia d’Orientamento nella Realtà) e la CST (stimolazione cognitiva)
sono al momento le tecniche più efficaci nel campo delle demenze.
Per quanto riguarda i training
cognitivi e la riabilitazione cognitiva i dati sono ancora discordanti,  nonostante vi siano studi
recenti che riportano risultati incoraggianti.
Diversi studi, hanno potuto dimostrare come ripetuti
cicli di training cognitivo-emotivo svolti nell’arco di un anno con pazienti con AD di grado
lieve-moderato rallentano la progressione della patologia e mantengono invariato nell’arco di un anno
non solo il quadro cognitivo ma anche le abilità funzionali.
Questi cicli comprendono: riabilitazione cognitiva
specifica, training computerizzato, terapia occupazionale, arte-terapia, attività fisica, psicoterapia e
sostegno psicologico per i familiari. Il miglioramento dei pz, dopo il trattamento, viene rilevato anche dai
familiari. 
      
-    Le tecniche di stimolazione cognitiva comprendono prove per la stimolazione delle funzioni cognitive che tendono a declinare dalla fase iniziale: attenzione, memoria e orientamento spazio temporale.

-    L’arte-terapia ha come scopo quello di migliorare le capacità cognitive, emozionali e interpersonali attraverso tecniche artistiche ed espressive.

  -    L’obiettivo della terapia occupazionale è quello di stimolare strategie e risorse che consentano al soggetto di portare a termine attività di vita quotidiana (igiene personale, attività domestiche e extra domestiche).

  -    Il sostegno psicologico ai familiari cercano innanzitutto di informare in modo adeguato i parenti riguardo l’andamento della malattia e le principale difficoltà che si possono incontrare; ha lo scopo inoltre di addestrare i caregiver sugli atteggiamenti e strategie che possono essere utilizzati per fronteggiare al meglio le situazioni difficili e lo stress che ne consegue.

   -    L’attività motoria è fondamentale per questi pazienti. Alcune ricerche hanno messo in evidenza che una semplice attività fisica, come il camminare mezz’ora al giorno tre volte a settimana per sei settimane, possa migliorare le funzioni esecutive di controllo.
                  
Importante ricordare che nel 2011 il World Alzheimer’s Report ha raccomandato che la stimolazione cognitiva dovrebbe essere offerta di routine a persone affette da demenza precoce, partendo dalla considerazione che questa, con attività volte a stimolare la memoria, l’attenzione e l’interazione sociale, ritarda nelle persone con demenza il peggioramento dei sintomi della demenza stessa.